Chi non ha mai esclamato, in preda a un momento di rabbia dopo una lite con il capo o con i propri familiari : “Basta!Mollo tutto e mi apro un ristorante!” o ancor meglio: “ Ora scappo e apro un bar sulla spiaggia in un posto esotico..” . Sogni? Fantasie? Eppure c’è qualcuno che in Brasile, Jamaica e paradisi simili, c’è andato davvero ed ha aperto una propria attività di bar o ristorazione.
Mettersi in proprio e diventare imprenditori sembra essere l’unica via d’uscita dal tunnel quotidiano fatto da stress lavorativo, il capo despota, i colleghi carrieristi spregiudicati, e lo stipendio a fine mese che non sembra mai abbastanza. In questi ultimi anni di crisi economica mondiale, molti perdono il lavoro e sono costretti a reinventarsi, ecco che nascono le professioni più bizzarre, per citare una frase di J.F. Kennedy: “Non chiedere cosa il mondo del lavoro può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il mondo del lavoro”.
A lume di logica quindi reinventarsi e riscrivere il proprio futuro lavorativo sembrerebbe più un’operazione di marketing che una semplice necessità per il fabbisogno quotidiano. Sorvolando professioni come : restauratore di nani da giardino, e consulente per “arrivare primi su google”, o l’insegna vivente fuori dai locali; molto più semplice e comune è proprio il lavoro legato a una passione tutta italiana, la cucina!
Ex manager, avvocati, agenti di commercio, medici, intraprendono una nuova strada diventando ristoratori. Il ristorante perfetto infatti, che risiede nei pensieri utopici di ognuno di noi è situato in uno scenario da paradiso come la spiaggia dell’isola di Koh Lanta in Thailandia o più semplicemente piazza San Pietro a Roma, in cucina nostra mamma o nonna, in sala noi con l’aiuto di un fratello o amico fidato, proponendo piatti dai sapori deliziosi, con i migliori ingredienti provenienti da tutte le parti del mondo, pochi tavoli, molto guadagno e a fine anno poche tasse da pagare.
Troppi fattori esterni infatti intervengono e impediscono che un sogno simile si avveri, così che la realtà attuale evidenzia un sostanziale aumento di nuove attività commerciali, ma dall’altra, una vertiginosa diminuzione in percentuale di esercizi chiusi negli ultimi due anni. Cos’è successo? Sembra proprio che bisogna cambiare ricetta. Non basta più infatti aprire un ristorante tradizionale dove proporre cibi buoni e genuini presentati da un buon servizio. Oggi il cliente di un ristorante è paragonabile a un consumatore vero e proprio di un prodotto, e quindi le tecniche di marketing e comunicazione entrano inevitabilmente nelle scelte strategiche della ristorazione. Non si va più a cena fuori e basta, si “compra” un’esperienza, si va in cerca di un’emozione; protagonisti sono gli chef che si rincorrono nel proporre sempre più strambe e ardite ricette, con ingredienti introvabili e metodologie che si avvicinano più alla chimica che alla cucina vera e propria. Altro fattore importantissimo che pochi considerano è che il lavoro del ristoratore o proprietario di bar, esercente in genere non si improvvisa. Non basta avere in testa il cliente ideale, che spesso siamo noi stessi, da servire e soddisfare, bisogna aver ben presente il lavoro in genere e tutto ciò che fa di questa professione una delle tante ma non meno difficile da imparare.
CONSIGLI :
- Frequentare il corso obbligatorio Ex-Rec per ottenere l’abilitazione ad avviare un’attività di somministrazione e/o attività commerciale alimentare
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Fate un corso di avvicinamento al vino se non volete fare quello professionale per Sommelier
- Andate a lavorare per almeno 1 anno come camerieri di ristorante. Serve innanzi tutto ad avere un’infarinatura del settore e poi abitua al contatto con il pubblico
- Non pensate che voi siate il cliente, il cliente è una miriade di persone
- Imparate a gestire il food cost o attraverso la lettura di un libro specializzato o frequentando un corso
- Per iniziare non siate troppo ambiziosi, anche se pensate che il vostro locale dovrà essere il migliore degli ultimi anni non vi preoccupate, il mondo sopravviverà ancora a lungo quindi iniziate proponendo cose semplici e facili da gestire
( es. arredamento, menu, carta dei vini, personale)
- Se volete iniziare con una piccola attività va bene, ma ricordatevi che con pochi tavoli voi dovete guadagnare, quindi a meno che non vogliate ambire alla stella Michelin meglio orientarvi verso una fascia medio-bassa.
- Importantissimo: scegliete la location giusta per quello che volete fare e studiate bene il quartiere.
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