Da piccola volevo fare la giornalista, “quella che legge il telegiornale”. Avevo le idee chiare e concrete, avevo già allora pochi grilli per la testa. Giornalista non sono diventata, ma per diversi anni ho collaborato con riviste enogastronomiche ed ecco unire la mia passione per il cibo a quella per la scrittura. La mia è una famiglia di ristoratori e panettieri; mia nonna aveva una casa da forno in Sicilia, e lì ha cresciuto i suoi 5 figli, tra cui mio padre, ristoratore, mastro gelataio, e imprenditore, vero genio sregolato.
Io sono cresciuta dentro una gelateria, e per non stare con la baby sitter rimanevo con i miei genitori, restavo ad osservarli lavorare per ore incantata da quei movimenti delle mani precisi e creativi. Quasi sempre per stanchezza mi addormentavo sopra i sacchi di zucchero da 50 kg. Col tempo ho apprezzato l’amore per il gusto, per le cose belle e anche buone, la scoperta di sapori sconosciuti e dimenticati; andavo per mercati con mio padre e assaggiavo, assaggiavo e annusavo. Mi sono preparata molto, mi sono laureata in scienze della comunicazione, ho fatto il corso professionale per sommelier presso l’ AIS, ho conseguito il master di analisi sensoriale, e frequentato corsi di degustazione di formaggi, champagne e sui vini della Borgogna. Sono andata nella Champagne d’estate a vendemmiare in un’azienda biodinamica e ho degustato davvero tanto, anche attraverso a viaggi “enogastronomici”.
Lavoro nelle attività di famiglia da anni, tutte nel campo alimentare. La mia curiosità mi spinge sempre verso la scoperta di cose nuove, e verrebbe però da chiedersi cosa c’entri la moda con il cibo. In verità secondo me è complementare. Il gusto per il bello è ovunque e scegliere di indossare qualcosa secondo me significa voler comunicare chi siamo o chi vorremmo essere.
Mi ha sempre appassionato il mondo della moda e cosa c’è dietro l’idea di un capo d’abbigliamento, cosa comunica una gonna piuttosto che un’altra, lo studio sociologico delle mode e delle tendenze che cambiano, e le persone che le vivono. Stare a contatto con la gente, lavorare in locali frequentati da persone di ogni tipo mi ha insegnato ad osservare, studiare i gesti, le intenzioni. Il mio hobby quasi maniacale è quello di studiare le sfilate presenti e passate, osservare in giro per il mondo la gente per strada cosa indossa. Ho deciso di aprire questo blog per continuare a scrivere a modo mio e di descrivere ciò che vedo e mi stuzzica la curiosità, un’altra piccola finestra nel web sul mondo.